Se siete alla ricerca di informazioni riguardanti la resina epossidica e i suoi utilizzi nel campo dell’edilizia, questa guida fa a caso vostro.
Resina epossidica: cos’è
Parlando di resina epossidica ci riferiamo a un materiale liquido utilizzato nel campo dell’edilizia, che si ottiene dalla miscelazione di una resina di base con un indurente. Se questi due elementi sono miscelati a dovere e con la massima attenzione creano un materiale che tenderà a solidificarsi. Poiché è formata da due elementi diversi, la resina epossidica viene anche chiamata resina biocomponente.
Il passaggio dalla fase liquida a quella solida è dovuta in gran parte all’indurente, ma affinché questo avvenga è bene esporre per diverse ore la miscela alla temperatura ambiente.
Grazie alle sue proprietà chimiche e fisiche è particolarmente utilizzata nel campo dell’edilizia per diversi scopi.
Resina epossidica: i vantaggi
Uno dei vantaggi della resina epossidica è che il suo utilizzo è molto semplice, per questo è la soluzione adatta anche per chi è alle prime armi nel campo dell’edilizia o per chi ama il fai da te. Inoltre, è priva di solventi e questo la rende più sicura e meno tossica (oltre che meno odorosa), ed è perfetta per essere utilizzata in qualsiasi ambiente e per diversi scopi.
Può anche essere colorata attraverso polveri metalliche oppure polveri di madreperla, e molto spesso viene utilizzata come conduttore termico. Ancora, il suo indurimento avviene a freddo, per questo non è necessario possedere attrezzi o conoscenze particolari, e se si desidera cambiare tipo di pavimentazione non è necessario rimuovere la vecchia resina.
Questa tipologia di resina è brillante e trasparente, è stabile ed è un potente adesivo; inoltre, a differenza delle altre resine presenti in commercio è resistente anche ai graffi. Infine, garantisce risultati eccellenti e superfici perfettamente livellate.
Resina epossidica: come si utilizza
Per utilizzare una resina epossidica trasparente è bene disporre di una bilancia, di un contenitore, di una spatola in legno e di guanti e mascherina per la nostra sicurezza. Per prima cosa è necessario pesare la resina attraverso la bilancia e di conseguenza l’indurente (in commercio sono venduti entrambi nelle giuste dosi).
Il secondo passaggio riguarda la miscelazione, che come abbiamo anticipato, deve essere fatta in modo preciso all’interno di un grande contenitore, con l’aiuto di una spatola. Maggiore è il numero di giri e migliore sarà il risultato finale.
L’ultimo passaggio prevede la colata: potete scegliere voi se utilizzare la resina epossidica trasparente oppure aggiungere colori e pigmenti.
Resina epossidica: come colorarla o lucidarla
Se avete deciso di colorare la vostra resina epossidica trasparente, la prima cosa da fare è assicurarsi che colori, pigmenti o polveri siano privi di acqua (altrimenti sarà difficile far indurire gli elementi). Anche in questo caso, è bene miscelare attentamente e in modo omogeneo.
Se preferite lucidare la resina potrete utilizzare una vernice spray con poliuretano, oppure la carta abrasiva e un olio per lucidare la superficie.
Resina epossidica: tempi di indurimento
Il processo di indurimento è fondamentale, in quanto permette di poter modellare e lavorare la resina epossidica. I tempi di indurimento variano in base alla resina, ma, in generale, vanno dalle 12 ore (per quelle più rapide) a 72/96 ore. Questo processo deve essere svolto a temperatura ambiente, ma se desiderate velocizzarlo è bene avvicinare la resina a una fonte di calore.
Resina epossidica: per cosa si utilizza
La maggior parte degli usi che interessano la resina epossidica riguarda la pavimentazione industriale, che deve essere necessariamente resistente e duratura. Il motivo è dato dal fatto che la resina epossidica è impermeabile e supporta diversi carichi (macchinari pesanti o attrezzature che si spostano).
Tuttavia, la resina epossidica non resiste solo al peso ma anche ai prodotti chimici e la sua manutenzione è molto semplice.
La resina epossidica nel campo dell’edilizia può anche essere utilizzata anche nel legno di tavoli o mobili, per eliminare e levigare le imperfezioni.
Resina epossidica: altri usi
La resina epossidica non viene utilizzata solo per le pavimentazioni, ma anche per restaurazioni o altre operazioni; grazie alle sue proprietà chimiche e fisiche viene anche sfruttata nella realizzazione e nella costruzione di vasi, tavoli, lampade e sedie.
Inoltre, è ampiamente diffusa in settori differenti dall’edilizia, come quello nautico e aeronautico (insieme a tessuti come fibre di vetro), oppure nel campo farmaceutico e alimentare.
La resina epossidica può essere anche trasparente, per questo spesso è utilizzata nella costruzione di sanitari, vasche o ancora mensole.