I sistemi di sicurezza pensati per ambienti residenziali, per luoghi di lavoro o magari aperti al pubblico hanno quale principale obiettivo quello di proteggere persone e cose da possibili rischi che potrebbero essere l’innesco di un incendio o magari un guasto all’interno dell’impianto elettrico.
Per quanto riguarda la problematica relativa ad un possibile innesco di incendio all’interno di una struttura ci sono tanti aspetti normativi che devi conoscere e che soprattutto devi fare.
In particolare il classico sistema antincendio deve prevedere anche i cosiddetti evacuatori di fumo e calore. Sistemi che negli ultimi sono stati inseriti sul mercato e che permettono di rendere meno critica la situazione all’interno di un locale incendiato.
Cosa sono gli evacuatori di fumo e calore
Gli evacuatori di fumo e calore sono dispositivi deputati a migliorare la sicurezza all’interno di strutture chiuse in caso di incendio. In particolare, il loro compito è quello di occuparsi della fuoriuscita dei fumi e del calore prodotto.
Infatti eliminando sia i fumi che il calore eccessivo si permette alle persone che eventualmente sono ancora all’interno della struttura dove si è innescato un incendio, di avere maggiori possibilità di salvarsi e di preservare la loro salute fisica.
Soprattutto i fumi sono un aspetto importante: la loro inalazione continua nel tempo può comportare gravi problemi, spesso irreversibili, all’apparato respiratorio, al cervello ed in altre parti del corpo. Ovviamente per assicurare che gli evacuatori di fumo e calore siano efficaci è necessario che vengano installati in maniera corretta con il supporto di personale qualificato.
Da sottolineare che un sistema di evacuazione fumi e calore ben progettato e realizzato non solo può salvare la vita alle persone ma anche preservare l’integrità di oggetti presenti nella struttura.
Le tipologie di evacuatori di fumo e calore
In commercio sono presenti diverse tipologie di evacuatori di fumo e calore che si differenziano soprattutto in due macro-categorie. In particolare esistono gli evacuatori di fumo e calore manuale e quelli automatici.
Le normative ovviamente pongono dei paletti ben definiti e nello specifico c’è l’esigenza che questo dispositivo di sicurezza debba funzionare correttamente anche qualora dovesse mancare l’energia elettrica.
Questo significa che soprattutto le soluzioni automatiche debbano prevedere anche una fonte di energia autonoma ed ausiliaria che intervenga in caso di esigenza per assicurare la continuità di servizio.
La normativa inoltre stabilisce che gli evacuatori siano costruiti in maniera tale da presentare caratteristiche specifiche che vanno sempre nella direzione della continuità di servizio anche nel caso di condizioni critiche dovute ad agenti climatici di una certa intensità come ad esempio temperature molto basse, vento molto forte e tanto altro.
Inoltre la normativa prevede che gli evacuatori di fumo e calore debbano garantire che una volta che il calore e gli stessi fumi siano fuoriusciti da una struttura, essi non possano in alcun modo rientrare.
Sempre facendo riferimento alla normativa riportata nel DM del 20 dicembre 2012, i sistemi di evacuazione di fumo e calore devono seguire dei requisiti ben precisi anche per quanto riguarda la progettazione affinché soddisfino una serie di vincoli di standardizzazione.
Gli evacuatori a ventilazione naturale e a ventilazione meccanica
In precedenza ti abbiamo parlato di due macro-categorie di evacuatori di fumo e calore ed in particolar modo quelli manuali e quelli automatici.
Da un punto di vista tecnico, tuttavia, si può fare un ulteriore differenziazione parlando di evacuatori a ventilazione naturale e quelli a ventilazione meccanica. Nel primo caso si utilizzano delle aperture che permettono di garantire l’evacuazione del fumo e soprattutto l’abbattimento delle temperature.
Questi sistemi richiedono a monte uno studio approfondito delle aperture utili per il corretto deflusso dell’aria. Questo genere di approccio richiede una fase di progettazione più accurato ma dal punto di vista dei costi c’è un abbattimento considerevole giacché non sono previsti motori per forzare il flusso dell’aria.
Per esempio si possono inserire delle finestre per l’evacuazione che devono essere progettate per soddisfare gli standard di sicurezza previsti dalla normativa oppure si possono inserire una serie di lucernari apribili con un sistema automatico con due piccoli motori. L’altra soluzione che viene presa in considerazione è quella degli evacuatori a ventilazione meccanica. In questo caso il flusso d’aria viene forzato verso una direzione ben precisa in maniera tale da garantire che tutti i fumi possano uscire dall’ambiente.
Questi sistemi solitamente vengono inseriti sulla copertura di una struttura e soprattutto devi garantire una fuoriuscita rilevante in termini di quantità d’aria.
Essendo posizionati nella parte esterna, devono prevedere anche un involucro realizzato in una precisa forma aerodinamica in maniera tale da consentire al ventilatore meccanico di funzionare correttamente e al tempo stesso di essere protetto dai flussi d’aria dell’ambiente esterno ed in particolar modo dal vento e dalle tempeste di pioggia e tanto alte.
La potenza dei ventilatori e il numero da inserire in un ambiente, vengono scelto in funzione delle dimensioni degli interni e del numero di persone che solitamente vi transitano.
In linea generale possiamo dire che per ambienti residenziali privati certamente si può optare per evacuatori di fumo e di calore a ventilazione naturale mentre per ambiente pubblici dalle dimensioni rilevanti come centri commerciali oppure capannoni industriali, si preferiscono i sistemi con ventilazione meccanica.